Vi sono vari tipi di propaggine.Il più classico, da cui poi si dipanano le altre tipologie con diverse varianti, consiste nello scavare una buca nel suolo vicino alla pianta, piegare un ramo bloccandolo con un fil di ferro ricurvo sulla base della buca e ricoprire questo ramo con un po' di terra. Coprire poi la buca con qualcosa che non faccia passare detriti o luce(un secchio una tavola,un sacchetto teso o quel che si preferisce).
Il ramo pero' deve avere un piccolo taglietto leggermente profondo e dato in traverso, mai verticale o orizzontale. Da quel piccolo taglietto, coperto dal terriccio che viene messo sopra, in circa un paio di stagioni cominceranno a nascere le radici. A quel punto quando saranno ben radicate, formate bene e sviluppate (aspettare anche se sembrano ben sviluppate non si sa mai) si può tagliare il ramo lasciando il nuovo pezzo di ramo con le sue nuove radici, libero di crescere come una pianta indipendente.
Questa tecnica è molto piu' lenta della talea, ma permette di evitare qualsiasi rischio di morte del pezzo di ramo poichè se la radicazione non va' a buon fine il ramo è comunque attaccato alla pianta madre e quindi non incorre verso la morte.
Altre tecniche di propaggine simili a quella principale sono quelle di fare un taglio cilindrico asportando solo la corteccia anziché fare un taglio leggermente più profondo. Questo è piu' adatto ai meno esperti perchè la sicurezza che il ramo non muoia è nettamente maggiore.
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