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giovedì 11 novembre 2010

Innesto


L'innesto è una delle tecniche botaniche più difficile che esista a livello agricolo. Ci vuole occhio e una buona tecnica perchè venga fatto senza far morire le porzioni di pianta innestate.
Dipende dall'affinità delle piante da innestare che più è bassa meno sono le possibilità di riuscire a far sopravvivere l'innesto.
I vari tipi di innesto sono:


Gemma, occhio o scudetto. Si pratica prelevando dalla pianta madre un pezzo di corteccia portante una gemma a forma di scudetto, quadrato o anello, che viene inserito sotto la scorza del soggetto previo idoneo taglio a T.
A zufolo. Variante del precedente con il nesto formato dall'intero anello di corteccia portante la gemma, praticando il taglio longitudinale dalla parte opposta della gemma.
Per approssimazione. Pratica realizzabile solo tra piante contigue, in quanto si deve asportare un tratto di corteccia ad entrambi i soggetti, per mettere allo scoperto i rispettivi cambi che dovranno combaciare con esattezza.
A corona. Viene tagliato all'altezza desiderata il soggetto 'in succhio' in modo che la corteccia si stacchi dal tronco facilmente, si appuntiscono una o più marze legnose dotate di alcune gemme, inserendole con varie tecniche in un taglio verticale, tra la corteccia e il tronco del soggetto.
A cella. Le marze di piccole dimensioni vengono poste in una celletta scavata nel tronco.
A spacco. Si prepara il soggetto 'dormiente' capitozzandolo e effettuando la spaccatura con opportuni attrezzi, si inseriscono poi due marze alle estremità dello spacco per far combaciare le zone rigeneratrici.
A linguetta (o spacco inglese). Precondizione è avere soggetto e oggetto dello stesso diametro, si utilizza una guida da tavolo, dove si introducono marza e soggetto, e praticando simultaneamente un taglio inclinato del 28-32*% , successivamente si esegue l'incisione a linguetta sulle due parti incastrandole perfettamente tra loro.
A sella. Si recide il soggetto con un taglio obliquo, si toglie anche una striscia di corteccia e alburno con un taglio obliquo longitudinale, preparando la marza in modo che combaci perfettamente.
A ponte. Utilizzato per risanare tronchi o rami, di esemplari rari o di grande pregio, che hanno perduto in una zona la quasi totalità della corteccia per traumi o fitopatie, si effettua con un rametto o un pollone che funge da ponte tra le parti sane.
Citazione da wikipedia.

E sempre da wikipedia:
Un innesto importante è il "doppio spacco inglese". Usato principalmente innesti-talea delle viti sottoposte a forzatura. Ma impiegato anche su altri fruttiferi con buoni risultati. In genere si pratica su rami di un anno. Esecuzione: sull'internodo del portinnesto si pratica un taglio netto a 45°; Su questo taglio, a partire dai 2/3 superiore si pratica un secondo taglio a scendere quasi parallelo al precedente fermandosi appena oltre la meta del ramo (Si sarà formata un sorta di linguetta). La marza formata da n rametto circa della stessa dimensione portante una o due gemme viene tagliato alla stessa maniera in modo da fare entrare la linguetta della marza sotto alla linguetta del portinnesto. L'incastro che si forma è molto stabile. Se saranno rispettate tutte le condizioni fisiologiche l'attecchimento è molto alto.
Gli scopi principali della pratica dell'innesto sono:
Diffondere rapidamente nuove varietà o cultivar non ancora fissate
Fornire un portinnesto vigoroso a specie o varietà deboli
Nelle produzioni commerciali per sostituire rapidamente una varietà con un'altra più remunerativa
Incrementare o ridurre lo sviluppo di alcune piante
Permettere la sopravvivenza di determinate piante in ambienti non idonei
Provocare lo sviluppo di rami nelle parti dell'albero che ne sono sprovviste per varie cause
Il coltello da innesto è uno strumento fondamentale.

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