Il genere lilium ssp è formato da diverse specie provenienti dall’Europa, l’Asia e il Nord America. Sono piante erbacee, bulbose, facili da coltivare e dal sicuro e ottimo effetto estetico. In commercio si trovano centinaia di varietà dai colori più vari. Si va dal bianco candido al rosso, al lilla, all’arancione e al giallo. Non esistono varietà a fiore blu.
Le varietà commerciali si dividono in due grossi gruppi: quelle occidentali, dai petali più corti e larghi, e quelle cinesi dai petali stretti e allungati.
Il bulbo è formato da un disco sottostante, che è il fusto della pianta trasformato, dal quale fuoriescono le radici e da scaglie carnose, foglie trasformate, che unite formano il corpo del bulbo. Dal bulbo, in primavera, germina un fusto che andrà a fiore.
I Lilium si piantano in ottobre, come i narcisi e i tulipani, possibilmente in piena terra anche se possono tranquillamente essere coltivati in vaso. È opportuno lasciare una ventina di centimetri di spazio tra un bulbo e l’altro. Non è necessario togliere i bulbi dalla terra dopo la fioritura. lasciandoli al loro posto fioriranno tutti gli anni sempre più copiosamente.
Riprodurre i Lilium è semplice. Si possono usare i bulbilli, piccoli bulbi che la pianta produce alla base del fustofiorale e, a volte, all’ascella delle foglie. Basterà staccare delicatamente questi piccoli bulbi e piantarli. Non tutte le varietà di Lilium producono bulbilli. In caso quindi non se ne abbiano si può riprodurre la pianta dalle scaglie del bulbo. Si staccano delle scaglie sane e carnose, senza marciume, stando attenti a staccarle in modo netto. Si piantano poi le scaglie in una seminiera o in un vaso basso e largo in modo che la punta della scaglia sia scoperta. Alla base delle scaglie si formerà un piccolo bulbo.
La riproduzione da seme è ostica. Come ho già detto per altre piante, il seme dà piante diverse dalla madre e spesso non così belle. Inoltre dalla nascita della pianta alla fioritura passano diversi anni. Molte liliacee inoltre impiegano anche due anni per germinare. La semina è quindi per grandi appassionati e soprattutto per gente molto paziente.
I Lilium sono piante forti, senza grandi problemi di malattie. Spesso sono attaccati dagli afidi. Si possono curare con prodotti chimici appositi (aficidi) come Confidor oppure con il decotto di foglie d’ortica. Si pongono le foglie di ortica in acqua fredda, si porta a ebollizione e si lascia poi raffreddare. Si scola e si usa il liquido per trattare la pianta. Non essendoci controindicazioni di tossicità non ci sono dosi precise. Abbondate con le foglie d’ortica! Oltre all’ortica anche il tabacco risulta funzionale. Si mette in acqua del tabacco o dei filtri di sigarette fumate e si lasciano a macerare finchè l’acqua diviene gialla. Quindi si tratta. Col tabacco dovete stare più attenti. L’acqua deve essere di un giallo non troppo carico. Se diviene marrone può essere pericolosa anche per la pianta poiché la nicotina è tossica anche per i vegetali.
Un altro problema è costituito da quegli animali che si nutrono del bulbo. Capita che larve di insetto (curculiunidi come il maggiolino) oppure animali come le arvicole mangino il bulbo o lo danneggino. In tal caso c’è poco da fare. Si possono usare insetticidi chimici o prodotti biologici appositi per le larve. In commercio esiste un prodotto di base di nematodi “secchi”. Appena si bagnano assorbono l’acqua e si risvegliano. Tali vermi sono parassiti delle larve di insetto e le tengono quindi a bada. Contro le arvicole (animali simili ai topi che scavano gallerie sotterranee) si possono piantare bulbi di fritillaria il cui odore allontana le arvicole.
Questi problemi comunque non capitano così spesso. Le arvicole in particolare prediligono i tulipani ai gigli.
Nessun commento:
Posta un commento