La moltiplicazione dei bulbi tramite propagazione agamica (proliferazione sotterranea e aerea di bulbilli e formazione di gemme su tuberi e rizomi) e’ alla portata di chiunque e non occorre avere il pollice particolarmente verde!
La propagazione tramite seme e’ invece più complessa e molto più lenta (ad esempio sei anni nel caso dei giacinti) e a meno che non sia l’unico modo per moltiplicare la pianta (ad esempio il cilamino di Persia) non si ricorre praticamente mai a questa pratica.
Per moltiplicare le piante rizomatose e’ sufficiente dividere il rizoma facendo attenzione che ogni porzione di rizoma abbia almeno una gemma. L’operazione va effettuata dopo che la fioritura ha finito il suo ciclo, ripiantando immediatamente i rizomi sezionati e inumidendo bene il terreno.
La moltiplicazione dei tuberi, segue lo stesso identico concetto delle piante rizomatose.
Per moltiplicare il giacinto occorre prima della piantagione intervenire con delle piccole incisioni alla base del girello che faciliteranno la formazione di bulbilli, che potranno essere impiegati solo a partire dalla seconda primavera. Mentre per quasi tutte le piante bulbose si ottengono risultati ottimi anche a livello amatoriale, nel caso dei giacinti e’ difficile ottenere piante paragonabili a quelle che si formano dai bulbi in commercio, coltivati da florovivaisti specializzati.
Il Narciso ha invece una forte tendenza a naturalizzarsi ottimamente per cui la moltiplicazione di tale pianta non necessita di alcun intervento da parte dell’uomo, l’unica operazione da eseguire e’ quella di estrarre i bulbi a fine estate, diradarli e ripiantarli immediatamente.
Per quanto riguarda la moltiplicazione del Tulipano, si formano dei bulbilli laterali in fianco al bulbo principale, che si staccano dopo l’ingiallimento della parte aerea (le foglie) e l’estrazione dal terreno, a Novembre si ripiantano a parte i bulbilli, fino a che non hanno raggiunto la dimensione giusta (uno o due anni) per fiorire. Allo stesso modo si opera per gran parte delle piante bulbose e per i cormi, al fine di evitare un eccessivo infoltimento.
I bulbi dei Gigli sono particolarmente delicati e fuori terra vanno conservati alla temperatura di 2° centigradi, per la moltiplicazione si utilizzano le scaglie, che dopo averle trattate con un fungicida, si posizionano in un sub-strato inumidito per favorire la formazione di bulbetti. Dopo un paio di mesi a bassa temperatura (2-4 gradi) si fanno germogliare. Nei gigli possono anche formarsi dei bulbetti alla base dei fusti e in alcune specie anche in posizione ascellare.
Nel caso del Gladiolo, dal vecchio cormo (che si esaurisce dopo la fioritura) se ne forma uno nuovo sopra di esso e spesso numerosi bulbetti, che si separeranno dopo lo sterramento in autunno per conservarli lontano dal gelo e si trapianteranno in primavera.
Per avere giardini sempre splendidi e’ comunque consigliabile rinnovare gli impianti di tanto in tanto, con materiale nuovo coltivato da aziende specializzate nel settore.
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